Alcuni cenni sulla nostra scuola

Lo Stile Shotokan (Shotokan-ryu) è uno stile di karate, sviluppato a partire da varie arti marziali dal Maestro Gichin Funakoshi (1868-1957) nel 1938 a Tokyo.Alla sua morte, nel 1957, gli succede il figlio Maestro Yoshitaka Funakoshi (1906-1945). Il termine karate è composto da due ideogrammi: kara che significa vuota e te che significa mano; il significato della parola karate è quindi mano vuota.

Il karate ha origini molto antiche, intorno al 520 d.c. infatti, il patriarca buddista Bodhidharma (conosciuto in Giappone come Daruma Taishi) si trasferì dall' India in Cina nel monastero di Shao Lin Su (Shorin Ji in giapponese), dove decise di alleviare la rigida disciplina imposta dalla religione inseggando tecniche di respirazione e ideando, per i suoi allievi, un metodo di addestramento fisico al fine di incrementarne la forza fisica e mentale gettando così le basi delle moderne arti marziali.

Questo metodo di allenamento si è poi sviluppato e perfezionato assumendo il nome di Shao Lin Su Kempo (in gapponese Shorin Ji Kempo).
Successivamente fu importato attraverso la Corea a Okinawa dove si mescolò alle tecniche di combattimento proprio delle isole.

Questo metodo di combattimento chiamato To-De (mano cinese) e ribattezzato poi in Okinawa-Te (mano di Okinawa) trovò il suo sviluppo quando, intorno al XVI secolo, durante l'occupazione cinese prima e quella giapponese poi, fu proibito il possesso di qualsiasi arma favorendo lo sviluppo di tecniche di combattimento e difesa personale.

Le tre principali località dove questo veniva praticato portarono a tre specifiche denominazioni:

    Naha-te (mani di Naha)
    Shun-te (mani di Shun)
    Tomari-te ( mani di Tomari)


Funakoshi Gichin () nato a Shuri il 10/11/1868 e deceduto a Tokyo il 26/04/1957) fu tra i più conosciuti e apprezzati maestri di arti marziali, fondatore dello stile Shotokan e allievo del maestro Anko Asato.

Gichin Funakoshi cominciò la sua carriera di karateka, sotto la guida di Anko Asato, uno dei più illustri maestri del tempo colpito delle tecniche che gli vedeva eseguire in giardino quando, verso i 12 anni, andava spesso a giocare dal figlio più grande di Asato. L'allenamento con il maestro era sempre durissimo e molto spesso si svolgeva di notte, al solo chiarore di una lanterna. Qui Asato insegnò a Funakoshi tutti i segreti del karate con grande rigidità. I primi tempi Funakoshi doveva eseguire centinaia di volte il singolo kata o la singola tecnica, al fine di raggiungerne la perfezione. Funakoshi imparò numerosi kata da Kenwa Mabuni e mandò lo stesso figlio Gigo a studiare dal fondatore dello Shito-Ryu.

Funakoshi era molto legato alle tradizioni tanto che, malgrado la situazione economica della famiglia, rinunciò a studiare medicina piuttosto che tagliare il ciuffo che portava, così come previsto dalle regole d'ammissione dell'accademia. Cominciò così un lavoro da insegnante alla scuola di Okinawa, e continuò a farlo per oltre 30 anni.

Agli inizi del suo lavoro come insegnante, Funakoshi conobbe Anko Itosu, amico di Asato, che acconsentì ad insegnargli la pratica del karate, sempre sotto la guida di Asato. Le idee dei due maestri erano però piuttosto diverse, così come lo erano al tempo quelle di tutti gli altri maestri. Non esisteva infatti un sistema unificato di karate, e ognuno personalizzava lo stile in base alle proprie esigenze.

Nel 1921 il principe ereditario giapponese Hirohito, in viaggio verso l'Europa, decise di far visita al piccolo distretto di Okinawa. Qui, durante la festa tenutasi per lui, incontrò Funakoshi che eseguì delle tecniche dimostrative. L'anno dopo, a Kyoto, durante un'esposizione di arti marziali ed educazione fisica, Funakoshi fu mandato per rappresentare l'isola. Qui incontrò Kano Jigoro che lo invitò a tenere una dimostrazione nel suo dojo a Tokyo. Kano fu entusiasta dello stile mostratogli da Funakoshi, e rivestendo un'importante carica all'interno del ministero dell'educazione, lo invitò a rimanere per divulgare la sua arte. Funakoshi decise quindi di rimanere a Tokyo per divulgare il karate.

I primi tempi risiedette in una piccola camera e fece il portinaio all'interno dello stesso palazzo. Il palazzo in questione era in realtà un pensionato per studenti, e quindi le possibilità di trovare allievi erano maggiori. Non riuscendo a vivere esclusivamente con lo stipendio di base, decise di chiedere in prestito una sala del palazzo inutilizzata e cominciare così i primi corsi di karate. All'inizio gli studenti erano molto pochi, ma nel giro di 2-3 anni il numero aumentò considerevolmente, e si cominciarono a creare molti club di karate, soprattutto fra le università. Nacque così il dojo Shotokan, costruito a Okinawa, che significa "la casa nel fruscio della pineta": Shoto era infatti uno pseudonimo usato da Funakoshi quando, da giovane, scriveva poesie. Il dojo verrà distrutto nel corso della seconda guerra mondiale, e molti allievi moriranno. Nel dopoguerra però, alcuni degli allievi sopravvissuti tornarono e ricostruirono il dojo, così che Funakoshi potesse ricominciare a insegnare. In quegli anni Funakoshi scrisse molti libri sulla filosofia del karate, ma il suo libro più importante sarà Karate jutsu. Dopo la morte della moglie, tornò a Tokyo all'età di 81 anni e scoprì che molti suoi allievi lo aspettavano per conferirgli la carica di presidente della Japan Karate Association: era il 1949. Agli inizi del 1951 però cominciarono a nascere le prime divergenze di opinioni all'interno della federazione e alcuni maestri la lasciarono. Il numero degli allievi continuò comunque ad aumentare. Gichin Funakoshi morì nell'aprile del 1957, all'età di 88 anni; sulla sua tomba fu scritto: "Il Karate non conosce primo attacco" (karate ni sente nashi).

Tra i suoi libri si consiglia la lettura di:

  • Karate Jutsu. Gli insegnamenti del maestro, Edizioni Mediterranee
  • Karate-do: il mio stile di vita (1975), Edizioni Mediterranee

Il Maestro Gichin Funakoshi è universalmente riconosciuto per aver esportato e diffuso il karate dall'isola di Okinawa all'intero Giappone, anche se alcuni importanti maestri, come Kenwa Mabuni e Choki Motobu, vi insegnavano già il karate da tempo prima. Lo Shotokan è dunque uno degli stili tradizionali del karate, oltre a Goju-ryu (Fondato da Miyagi Chojun nel 1930), Shito-ryu (fondato da Mabuni Kenwa nel 1928), Shotokai-ryu (Maestro di riferimento è Egami S.) e Wado-ryu (fondato da Otsuka Hienori). Nonostante abbia avuto origine come un'unica scuola di karate, sviluppatasi all'interno della Japan Karate Association, al giorno d'oggi esistono parecchie organizzazioni indipendenti.

Il maestro troFunakoshi G. ci ha inoltre lasciato in eredità venti precetti della via del Karate.
    1 - Il Karate inizia e finisce sempre con il saluto.
    2 - Nel Karate non si prende l'iniziativa dell'attacco.
    3 - Il Karate è un completamento della giustizia.
    4 - Conosci prima te stesso poi conosci gli altri.
    5 - Nell'arte lo spirito conta più della tecnica.
    6 - L'importate è mantenere il proprio spirito aperto verso l'esterno.
    7 - La disgrazia proviene dalla pigrizia.
    8 - Non pensare che si pratichi Karate solo nel Dojo.
    9 - L'allenamento del Karate si prosegue per tutta la vita.
    10- Vedi tutti i fenomeni attraverso il Karate e troverai la sottigliezza.
    11- Il Karate è come l'acqua calda, si raffredda quando si smette di scaldarla.
    12- Non pensare a vincere, ma pensa a non perdere.
    13- Cambia secondo il tuo avversario.
    14- L'essenziale del combattimento è giocare sul vero e sul falso.
    15- Considera gli arti dell'avversario come spade.
    16- Quando un uomo varca la porta di casa può trovarsi di fronte a una moltitudine di nemici.
    17- Mettiti in guardia come un principiante, in seguito potrai stare in modo naturale.
    18- Bisogna eseguire correttamente i Kata, essi sono differenti dal combattimento.
    19- Non dimenticare la variazione della forza, la scioltezza del corpo e il ritmo delle tecniche.
    20- Pensa ed elabora sempre.


    L'associazione sportiva UNione Italiana Amici Karate Shotokan A.S.D. nasce nel 1995, ad opera dei M° Mario Schiavone e M° Mario Marrella, e raccoglie un folto gruppo di atleti fuori-usciti da alcune Federazioni e da un gruppo di amici.
    Lo scopo di questo gruppo è quello di praticare il Karate Shotokan-do tradizionale estraneandosi dai problemi e compromessi che caratterizzano una vera e propria Federazione.

    Dal 1996, UN.I.A.K.S. è una associazione Sportiva Dilettantistica a tutti gli effetti al fine di potersi associare ad un ente promozionale riconosciuto dal C.O.N.I.

    L' ente promozionale cui siamo associati da qualche anno è C.S.E.N. (Centro Sportivo Educativo Nazionale) che, secondo noi, meglio risponde alle nostre aspettative ed aspirazioni rispetto a chi lo ha preceduto.

    Dalla sua nascita, l'attività del gruppo è stata ricca di manifestazioni:
    numerose gare di forma (Kata) e di combattimento (Kumite) stage tecnici con Maestri di rilevanza internazionale quali i M° Fugazza, M° S. Nekoofar, M° I. Jorga, M° M. Miura, M° Y. Osaka, M° Abe, M° Cavallo, M°S. Sugiyama, corsi di preparazione tecnica per Maestri, Istruttori ed Arbitri di durata annuale (che comprendono numerose materie:

    medicina, diritto penale, organizzazione fiscale, dietologia, pre-atletismo, primo soccorso, karate, arbitraggio, pedagogia) che si concludono con un esame teorico/pratico

    Ora non rimane che guardare avanti ponendosi l'obiettivo di migliorarsi puntando alla qualità del karate-do, senza nulla togliere a chi sta già facendo questo in altre Federazioni, ma cercando di divulgare la disciplina con in più il significante motore di spinta chiamato "amicizia".

    Il Maestro Schiavone


    Tecnica, eleganza, armonia, perseveranza. Queste 4 caratteristiche fanno del maestro Mario Schiavone, 9° dan, un concentrato di metodologia e di studio del karate shotokando, per dare ai suoi collaboratori e a tutti i tesserati dell'Uniaks la maggior conoscenza possibile nella pratica e nell'insegnamento di questa splendida disciplina. Alla base della nostra unione ci sono radici profonde nel valore dell'amicizia e della condivisione, che hanno guidato le scelte del maestro Schiavone fin dalla nascita dell'Uniaks nell'ormai lontano 1995. Il maestro Schiavone, direttore tecnico Uniaks, insieme al presidente dottor Leonido Rizzo, al segretario maestro Norberto Ferri e ai suoi collaboratori: maestro Massimo Campone (presidente arbitri), maestro Patrizio Sciallo (vice presidente arbitri), maestro Cristina Vaglio (responsabile agonismo femminile) si impegnano ogni giorno nel far crescere l'Uniaks con continuo nuovo entusiasmo. Il maestro Mario Schiavone ha ideato i 5 kata uke jitsu riuscendo a farli diventare una nuova disciplina di gara e ottenendo consensi e riconoscimenti da molti esperti del settore. E questo per citare solo una delle novità che il maestro Schiavone sta sperimentando e proponendo a tutti i suoi atleti e non solo.